C’è una rivoluzione in atto. Una di quelle rivoluzioni che partono, per così dire, dal basso, dalla miseria, dalla fame, dalla consapevolezza che si è arrivati quasi, se non già, al punto di non ritorno.
E’ stata ribattezzata la “rivolta dei forconi” oppure “ I nuovi vespri siciliani”. Ad organizzarla e gestirla il Movimento dei Forconi principalmente.
E’ un movimento che si dichiara apartitico e che ha iniziato a dare un segnale ai siciliani e all’Italia, quello che le cose DEVONO cambiare, che così non può continuare!
La protesta è iniziata lunedì 16 con il blocco dei tir siciliani e la protesta di agricoltori e pescatori presidiando strade, porti e tangenziali, rallentano la circolazione per distribuire volantini e impedire i rifornimenti a grandi magazzini, industrie, distributori di benzina. Una grande lotta pacifica per far capire che il popolo siciliano si è rotto di pagare tasse alte, non avere lavoro, avere il prezzo più alto della benzina in Europa( anche avendo sul proprio territorio raffinerie) e politici che, detto nel nostro dialetto, si futtunu i sordi!. E questa è una parte della cronaca.
Poi ce n’è un’altra che è quella di “Forza Nuova”, di “Lombardo”.
Forza Nuova, per i pochi che non lo sapessero, è un partito neofascista. Questo partito ha appoggiato la rivolta siciliana.
Lombardo Raffaele, presidente della Regione Sicilia, indagato per “concorso esterno in associazione mafiosa” e poi archiviato tutto. Fondatore dell’Mpa, partito meridionalista ed indipendentista. Aveva promesso in campagna elettorale di defiscalizzare i prodotti petroliferi. Non fatto ovviamente.
Anche lui ha appoggiato la protesta.
Dopo aver fatto il quadro della situazione, vorrei divulgare a voi l’idea che mi sono fatto.
Io credo che la rivolta siciliana sia un evento straordinario. Una sorta di “primavera araba”, dove, a differenza del medio oriente, qui i “tiranni” sono molti: politici innanzitutto ( anche se si nascondono dietro lo stendardo democratico ); la mafia, che, anche senza lupara e dinamite, è forte più di prima ed è riuscita a metastatizzarsi in tutto il tessuto sociale, lavorativo, finanziario e politico in Sicilia così come in Italia.
Detto ciò, non vi nego che sono preoccupato. Perché, anche nascendo spontaneamente, anche se la maggior parte dei partecipanti sono persone comuni che, non riuscendo più ad andare avanti, credono realmente nella protesta che fanno, la presenza di esponenti politici e mafiosi purtroppo è possibile. E credo che sbaglino anche i leder dei “partigiani siciliani” ad innervosirsi quando si parla di ciò. Si deve parlare! Altrimenti si rischia realmente che possano mettersi alla testa della protesta proprio questi elementi: politici e mafiosi per la stessa identica ragione: voti, comando, potere, soldi.
In questa fase fantastica l’attenzione che deve prestare il “movimento dei forconi” è proprio questa: evitare ogni appoggio politico e fare attenzione alle possibili infiltrazioni di organizzazioni criminali.
Al di la di questo, tutto il mio appoggio ad una protesta legittima, civile, sana come quella siciliana.
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